Musica e Compact Disc
Il battesimo ufficiale del compact disc avviene negli Anni Ottanta, precisamente nell'agosto del 1982 quando nei negozi è venduto il primo cd musicale, frutto di un lungo lavoro di ricerca contrassegnato da successi ed inevitabili battute d'arresto.
Già negli Anni Sessanta alcuni pionieri del digitale crearono i prototipi di un moderno videodisco immesso sul mercato nel 1977 ed accolto in modo piuttosto tiepido se confrontato al successo mondiale che ha accompagnato i cd qualche anno dopo.
Il disco che ruotava a velocità decisamente superiore a quella dei dischi in vinile 33 giri rendeva possibile la memorizzazione di un elevato numero di dati, suoni e immagini, e richiedeva al contempo strumenti adatti per la lettura, come i dispositivi laser che al giorno d'oggi sono eccezionalmente diffusi, ma all'epoca apparivano strumenti fantascientifici.
Trascorsero così alcuni anni dedicati al miglioramento del videodisco e le ricerche si concentrarono in particolar modo sull'aspetto del sonoro relativamente al quale erano già colte le superlative prestazioni destinate ad imporsi in breve tempo.
L'abbinamento tra l'impiego del laser per leggere i dati registrati sul compact disc e le tecniche per la digitalizzazione del sonoro portarono nuova linfa al progetto del videodisco che assumeva progressivamente le forme del moderno cd, anche dal punto di vista delle dimensioni le quali si andavano rimpicciolendo.
Nel 1979 si arriva così al brevetto ufficiale del compact disc che in appena tre anni viene lanciato sul mercato giapponese, statunitense ed europeo trasformando il modo di ascoltare la musica.